L'amore senza il sesso. Il sesso senza amore. La sessualità
- Dott.ssa Camilla Bertocci
- 1 nov 2016
- Tempo di lettura: 4 min
Il Sé è l’organismo, è un’organizzazione di Funzioni ed il Sé si esprime nella sua relazione col mondo in alcuni Funzionamenti di fondo che sono le Esperienze di Base in età evolutiva (Rispoli, 2016). La persona articola la sua vita attraverso questi vari Funzionamenti.

Esiste un’Attività umana che ha quasi lo stesso nome di una Esperienza di Base, ed è l’Amare. Ma Amare è come si esplica il Sé, un modo di essere del Sé. Mentre l’Amore, o meglio la relazione d’Amore, non è la stessa cosa dell’Esperienza di Base “Amare”, perché è fatta da una quantità di altri elementi, di altri sentimenti, di altre azioni, di rispetto e attenzione, di condivisione e alleanza: in poche parole è costituita da molte Esperienze di Base.
La Sessualità, è uno dei Bisogni fondamentali del Sé, è una delle direzioni in cui si sviluppa la persona da quando nasce a quando muore. Dunque la Sessualità (concepita come Attività di piacere e di sensualità) esiste già nell’infanzia, ed esiste per tutta la vita come oramai è noto. Anche in età avanzata o molto avanzata sussistono ancora forme evidenti di Sessualità, anche se non si tratta certamente di
forme paragonabili a quelle agite da un giovane ventenne in pieno vigore fisico.
La Sessualità deve essere considerata un’Attività umana, ben separata e distinta, ben individuata; e non come un tutt’uno con l’Attività dell’Amore. Le persone possono unire queste due Attività e spesso accade. Ma ci sono relazioni d’Amore che non prevedono la Sessualità, e ci possono essere relazioni sessuali non per forza accompagnate dall’Amore.

È però evidente che una Sessualità sana ha comunque all’interno, nelle sue componenti, una forma di affetto e una forma di tenerezza. La Psicologia Funzionale (Rispoli, 2016, 2004) pur sostenendo che la Sessualità e l’Amore sono Attività distinte non afferma che la Sessualità quando la si agisce al di fuori dell’amore è fatta di indifferenza, durezza, aggressività.
Quando la Sessualità è qualcosa che viene “consumato” senza contatto con l’altro, senza avere rispetto, senza tenere considerare i bisogni dell’altro; con violenza, ferendo, deridendo, sfruttando, usando l’altro, passando sopra i sentimenti dell’altro, allora è Alterazione della Sessualità, è una Sessualità patologica non sana.
Così è possibile riflettere sulla Funzione Sessualità senza corollare quest’ultima da Amore o connotazioni culturali o moralistiche. E’ possibile guardare meglio cosa realmente accade nella Sessualità sana, agita e sentita.
La Sessualità, infatti, è anche una Funzione del Sé complessa ed è composta da Funzioni che hanno tutte importanza nella sua configurazione, anche se è accertato che in taluni casi alcune abbiano maggiore importanza di altre.
“Il Sesso è l’arte di controllare la mancanza di controllo” Paulo Coelho
Sembra una riflessione paradossale eppure tale riflessione collima con una parte del modo di intendere la Sessualità così come viene considerata dalla Psicologia Funzionale.
Nell’ottica di un Funzionamento sano della Sessualità, le funzioni implicate fanno riferimento al Controllo che diminuisce, in termini di vigilanza ed allarme; i pensieri razionali collimano con la sensazione di perdita di confini e di Controllo, si è molto in contatto con il proprio piacere, con l’altro; il Valore del sesso è positivo, la Funzione Simbolica sostiene la bontà del sesso non lo caratterizza come qualcosa di sporco, non bello; I ricordi sono limitati e legati ad esperienze analoghe, al piacere sensuale in generale e sessuale nel particolare; le Fantasie e le immaginazioni sono molto importanti in quanto consentono di spaziare ed incentivare il mondo del desiderio; si presenta eccitazione simpaticotonica, data dal fatto che il sesso è uno stress positivo che attiva tutte le capacità e le risorse,permettendo quindi il fluire nel rapporto con l’altro fino all’acme del Piacere.
Ad una buona attivazione simpaticotonica dovrebbe seguire una altrettanto profonda Vagotonia, un profondo allentamento che permette l’estensione del piacere a tutto il corpo, non solo quindi concentrato alle zone erogene genitali. Tale allentamento dovrebbe consentire all’organismo di ritrovare la calma ed un intenso benessere.
Nella Sessualità le sensazioni, quali, sguardo, olfatto, tatto, gusto, udito e vista sono intense. Lo stato neuroendocrino presenta la giusta mescolanza di adrenalina e di dopamina (l’ormone del piacere), di testosterone e di ormoni dell’eccitazione e dell’erezione.
Il respiro è la valvola di regolazione di tutto questo e permette di mettere in moto i funzionamenti profondi fisiologici (dalle sensazioni alla giusta eccitazione, all’erezione, alla diminuzione del controllo, fino al lasciare conclusivo) che sono alla base del sesso.
Il respiro va da quello diaframmatico che apre alle sensazioni profonde a quello più intenso e veloce che fa crescere l’eccitazione e dà energia a tutto l’organismo, fino a ritrovare quello diaframmatico delle calma e dell’allentamento nella fase finale dopo l’acme.
Nello stato di eccitazione benefica, le mucose si riempiono di sangue e la loro sensibilità al piacere aumenta; mentre al contempo le soglie del dolore si innalzano e non ci si fa più male anche in un contatto un po’ forte e rude con il partner.
Il movimento, la capacità di esplorare movimenti, accordare i movimenti con il partner, produrre movimenti che aumentano la quantità del piacere è molto importante così come le posture, intese come capacità di assecondare le posizioni dell’amore, ma anche di prendere posizioni insieme al partner, fondendosi con il partner, creando armonie con il partner.
Tale riflessione nasce dal bisogno, spesso manifestato in terapia, su quanto sia giusto pensare la Sessualità così come si esplica in termini di Funzione, in termini di Bisogno Fondamentale del Sé, in termini di Sesso senza Amore. Nasce dai continui confronti su “cosa sia più accettabile”.
Forse bisognerebbe fermarsi e svincolarsi da pregiudizi, stereotipi, insegnamenti ed opinioni a favore di un lavoro onesto e sereno su sé stessi, basato sul Sentire e sulla possibilità di offrirsi la possibilità di accettarsi e accettare le differenze.
BIBLIOGRAFIA:
Rispoli L. (2016), Il corpo in psicoterapia oggi, Franco Angeli, Milano
Rispoli L. (2011), Il Manifesto del Funzionalismo Moderno, Aspes, Roma
Rispoli L.,2008 (Articolo non pubblicato) "Sessualità Patologie e Terapia Funzionale"
Rispoli L. (2004), Esperienze di Base e Sviluppo del Sè, Franco Angeli, Milano
Rispoli, L. (2003), Il sorriso del corpo e I segnreti dell’anima, Liguori Editori
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