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Fumo, così mi rilasso un po’…

  • Dott.ssa Frida Tripoli
  • 31 mag 2016
  • Tempo di lettura: 5 min

Fammi andare a fumare una sigaretta và! Che così mi rilasso un po!

Chi fuma può facilmente riconoscersi in questo tipo di affermazione. Il fumo ha un effetto rilassante immediato, riduce l’ansia e migliora il tono dell’umore. Dopo aver fumato sembra proprio di stare meglio.

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Ma può la nicotina avere realmente questo potere? La risposta è "Sì"; la nicotina agisce a livello biochimico su tutta una serie di recettori coinvolti nel rilascio di molteplici sostanze con un’azione allo stesso tempo stimolante ed inibente, inoltre è facilmente reperibile sul mercato in comodi pacchetti e non necessita, diversamente da altri tipi di sostanze, di preparazioni particolari. Fumare sigarette non comporta un danno fisico e mentale immediato e visibile al consumatore. Questo può portare a sottostimare i reali danni che a lungo termine la sigaretta comporta, andando a costituire una dipendenza vera e propria. Il DSM V parla di “ Disturbo da uso di tabacco” e sottolinea tra le tante condizioni possibili che si possono verificare, il concetto di craving inteso come forte desiderio o spinta all’uso del tabacco. Possiamo immaginare questa forza irrefrenabile come fosse la voce seducente ad accattivante del fumo. La sigaretta, astuta seduttrice, che mantiene sempre la promessa fatta; quella cioè di presentarsi puntualmente come soluzione per alleviare il nostro stato di tensione. Si viene a creare una dipendenza vera e propria dove la sigaretta è allo stesso tempo causa e soluzione dei nostri mali. Fumiamo e riduciamo effettivamente le sensazioni spiacevoli, le stesse sensazioni che magari sono dovute alla privazione momentanea del fumo. La nicotina ha innegabili proprietà ansiolitiche ed antidepressive, ma come sostiene Michael Knapton, direttore e medico associato per la British Heart Foundation, quello che veramente si prova quando ci si accende una sigaretta è più vicino ad una condizione di astinenza. La sigaretta inizialmente allevia i sintomi dovuti alla mancanza di nicotina, e ci fa stare meglio, ma in realtà quello che sta succedendo è un soffocare i primi segnali che denotano una disintossicazione dalla sostanza. Quindi se fumo riesco momentaneamente ad abbassare la mia ansia, ma la mantengo nel tempo. Viceversa se non fumo aumenta il livello di ansia e disagio nell’immediato, ma quasi sicuramente questo si abbasserà a lungo termine. Siamo in trappola! Ma come è successo tutto questo?

Questa sostanza altamente tossica va ad alterare il normale funzionamento alla base del sistema Allentamento-Controllo (Rispoli, 2004). Il Controllo e l’Allentamento sono due capacità importanti allo stesso modo nella vita della persona. Il primo ci permette di scegliere, di decidere e di agire con estrema precisione per valutare e trovare la strada più giusta ed efficace. Il secondo permette di ricaricarci e di ritrovare le energie. Succede però che, nella vita di oggi, siamo troppo spesso attivi e attenti, veloci e precisi, pronti a rispondere ad ogni situazione. Così lo stato di Controllo può prevalere su quello di Allentamento. I movimenti fisici tendono ad essere sempre più piccoli e fini, precisi e veloci, adatti all’era del computer e degli smartphone piuttosto che al reale bisogno dell’essere umano. Tanti movimenti controllati e pochi movimenti ampi, improvvisi e guizzanti. I nostri occhi puntualmente captano informazioni, sono aperti, talvolta spalancati. Ma anche i nostri pensieri tendono ad essere inarrestabili, ripetitivi e a tratti martellanti. Può capitare di essere stanchissimi ma di non riuscire a dormire, di pensare e ripensare alle decisioni prese. Saranno giuste? Avrò fatto bene? Cosa devo fare domani? E dopodomani? E il prossimo anno? Siamo noi ad inseguire il tempo, quasi mai riusciamo profondamente a sentire che in realtà il tempo è per noi!

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Se la condizione di Controllo viene protratta, il nostro organismo dalle mille risorse, cerca in qualche modo di sopravvivere trovando strade alternative (disfunzionali!) per diminuire l’eccessiva tensione e per allentare. Accendersi una sigaretta è una delle possibili strade che ci illude temporaneamente di rimanere controllati anche nei momenti in cui la situazione sembra sfuggire di mano. Tante, tantissime sono le cose da fare. Non posso fermarmi, ma grazie alla sigaretta riesco comunque, in qualche modo, a trovare un attimo di pausa. Ho trovato un escamotage perfetto. Purtroppo in quel preciso momento in cui tiriamo fuori “pacchetto ed accendino” non stiamo allentando veramente. La capacità di Allentare (Rispoli, 2004) non coincide semplicemente con il prendersi una pausa, nonostante questa possa essere più o meno lunga, ma consiste nel ritrovare uno stato particolare in cui ci si possa sentire sospesi e fluttuanti. Recuperare cioè una condizione in cui goderci aspetti della vita piacevoli e rigeneranti, facendoci gradevolmente trasportare. Nella vita quotidiana è possibile riappropriarci della capacità di Allentare davvero le tensioni ogni qualvolta lo desideriamo e ne sentiamo il bisogno. Una serie di momenti in cui rimaniamo morbidamente sospesi, proprio come facevamo quando eravamo bambini, assaporando il gusto di cose o situazioni senza uno scopo preciso. Allentare ci permetterà di ritornare a quello stato di Controllo Funzionale per il Benessere della nostra vita. Un buon Funzionamento della dinamica Controllo-Allentamento, passa allora per una sana alternanza di queste due condizioni. Ognuno di questi due aspetti ha caratteristiche positive ed indispensabili per vivere un’esistenza piena (Rispoli, 2004). Tantissimi sono i motivi che ci spingono a continuare a fumare, quello che possiamo fare oggi è semplicemente notare se quando accendiamo una sigaretta non stiamo in realtà cercando un momento di Allentamento più profondo e con effetti più duraturi. Proviamo a soffermarci un attimo e a sentire cosa succede davvero mentre fumiamo e anche dopo aver fumato. Proviamo a spingerci per una volta un po’ più in là andando oltre quella apparente patina di tranquillità che col tempo il fumo ha depositato. Allora forse noteremo che non siamo umanamente in grado di esercitare un controllo onnipotente su tutto ciò che ci circonda. Noteremo che il movimento piccolo e scattoso del tirar fuori la sigaretta dal pacchetto dà sensazioni profondamente diverse da quelle che in passato ci portava un movimento ampio e pieno. Urlare a perdifiato, rotolarsi sull’erba, saltare, muovere anche in modo scoordinato il nostro corpo…tutto questo oggi non è socialmente accettato. Forse bisogna tornare un po’ "bambini" per recuperare molte di quelle capacità che riempiono profondamente la nostra persona facendoci godere pienamente l’esistenza. Oppure possiamo continuare a fumare. Quel che è certo è che essendo persone integrate

fin dalla nascita, per forza di cose non resteremo a guardare ma inevitabilmente sceglieremo una strada pur di ritrovare un qualunque equilibrio alla bilancia Allentamento-Controllo.


Nagar A. (2005), Ipnosi e fumo, C.G. Edizioni Medico-Scientifiche: Torino

Rispoli L. (2016), Il corpo in psicoterapia oggi, Franco Angeli, Milano

Rispoli L. (2011), Il Manifesto del Funzionalismo Moderno, Aspes, Roma

Rispoli L. (2004), Esperienze di Base e Sviluppo del Sè, Franco Angeli, Milano

Rispoli, L. (2003), Il sorriso del corpo e I segnreti dell’anima, Liguori Editori


www.psicologiafunzionale.it

 
 
 

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