COME SI CAMBIA IN GRAVIDANZA?
- Dott.ssa Chiara Batistini
- 10 mag 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Il corpo con la sua ricchezza di sensazioni è importante ancora prima della nascita. Negli ultimi mesi di gravidanza il corpo del bambino è l’insieme delle sensazioni e di emozioni, di vissuti e di pensieri della mamma.
La gestazione è un’esperienza che coinvolge l’intero Sè della donna: le trasformazioni avvengono in modo integrato su ogni piano del Sé:
a livello Emotivo si ha una maggiore Tenerezza (“sentirsi piccole”), Fragilità, senso di Dipendenza, Identificazione nel bambino/a e un aumento (rispetto alla media) delle Paure/Angosce;
a livello Cognitivo si trovano Ricordi (collegati al piano emotivo) Fantasie, Immaginazione Progettuale (legata all'espansione, alla famiglia) e un po' rigide sia la Razionalità che i Desideri incontrollati;
a livello Fisiologico molte Sensazioni, Nausea, Apparato circolatorio, Insonnia, Crampi, Stitichezza, Bruciori di stomaco (es. reflussi), Respirazione torcacica;
a livello Posturale cambiamento della struttura somatica, della postura, della distribuzione del peso, distretti muscolari, morfologia, atteggiamenti del corpo.
Nel cambiamento complessivo e superveloce della gravidanza è molto presente l'Esperienza dello Stare e del Fermarsi (Rispoli, 2004) del sospendere i pensieri che non sono solo dovuti al peso ponderale, ma godersi proprio questo periodo senza pensieri relativi al cambiamento del corpo in ottica negativa. Accanto ai mutamenti di tipo posturale (dovuto alle modificazioni corporee) ci sono parecchi cambiamenti di tipo fisiologico e simbolico.

Non è raro che qualsiasi donna alle prese con il suo primo bambino si pone tanti interrogativi sulle sue capacità di fare la mamma e si domanda se tutto andrà nel modo giusto. Questo stato di ipersensibilità che persiste anche nelle prime settimane di vita del neonato, chiamato da Donald W. Winnicott “preoccupazione materna primaria”, consente alla madre di occuparsi dei bisogni del proprio bambino offrendogli in tutta naturalezza contenimento sia fisico che affettivo.
Molti studi recenti hanno messo in evidenza come questo rapporto sia attivo già durante la vita intrauterina e come il bambino è sensibile agli stimoli che riceve dal corpo della madre, con la quale sembra interagire fin dal secondo trimestre di gravidanza. Il corpo con la sua ricchezza di sensazioni svolge un ruolo fondamentale dal momento del concepimento. Durante questo periodo la donna parla al suo bambino e questi assorbe attraverso le sensazioni e le emozioni della mamma, tramite gli ormoni e i neurotrasmettitori, e tramite i suoni che riceve dal corpo materno, ritmo respiratorio, battito cardiaco, voce, vibrazioni, ecc.. Nel piccolo il suono della voce della mamma diventa dal primo momento uno strumento di comunicazione che mette in relazione emotiva ancor prima dalla nascita madre e figlio. E il feto in questa Esperienza risponde in modo significativo attraverso un aumento della motilità e del battito cardiaco i ritmi veloci aumentano questa attività e i ritmi lenti li rallentano infatti la donna sa bene come il figlio si acquieta se cammina, perché i piccoli sballonzolii gli trasmettono sensazioni corporee molto piacevoli, mentre si agita e tira calci se si rimette seduta o addirittura sdraiata.
Il bambino fa capire alla mamma chiaramente il piacere che prova nell’essere cullato e che questo lieve dondolio lo tranquillizza: si incanta e si rilassa. E se la mamma, per qualsiasi motivo, interrompe questo sentirsi cullato, il piccolo si agita perché qualcosa gli è venuto a mancare, si innervosisce e protesta con il movimento del suo corpo.
Madre e figlio, possiamo dire, che nel periodo della gestazione hanno tra di loro un rapporto profondo e unico, dove tutto, anche il rapporto, passa attraverso il corpo, un unico corpo. Se la madre vive una condizione di benessere il bambino percepisce e vive una condizione di benessere. Possiamo dire che se il bambino avverte morbidezza e mobilità nelle pareti dell’utero sta bene. La gravidanza è, in definitiva, la “storia di due corpi: un corpo contenente visibile ed un corpo invisibile in esso contenuto”, rimette la donna a confronto con la propria capacità di percepirsi come un contenitore solido e in grado di accogliere il bambino al suo interno.
Bibliografia:
Bovo, P. (2011), "Un metodo basato sulla fisiologia per la prevenzione perinatale"
Rispoli (2016), Il Corpo in Psicoterapia oggi, Franco Angeli: Milano
Rispoli (2014), Il Manifesto del Funzionalismo Moderno, Alpes: Roma
Rispoli (2004), Esperienze di Base e Sviluppo del Sè, Franco Angeli: Milano
www.psicologiafunzionale.it
Rispoli, L. (2003), Il sorriso del corpo e I segreti dell’anima, Liguori Editori
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